25 maggio 2010

Aiutiamo i Briatore

Da yahoo! stralci di una toccante intervista alla signora Briatore, che ci allarma sullo stato di salute del suo pargolo:
"Da quando siamo usciti dalla clinica di Nizza dove ho partorito, ha vissuto a bordo dello yacht: ora non è più tranquillo e sereno come prima, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi, che lo hanno protetto fin dai primi giorni"
Io rimango veramente toccata da questa storia: un neonato di appena due mesi che non ha più il suo yacht, mi sembra una perfetta violazione dei diritti umani.
Quale pezzentaccio al mondo non ha vissuto i suoi primi anni di vita fino al termine dell'adolescenza in uno yatch del genere, se non più grande?
Io mi immagino solo cosa possa passare ora. Mi sento in dovere di lanciare un Telethon in favore di questa famiglia sfortunata che non ha dove andare (almeno procuriamogli quattro pareti bianche di cartongesso perDio!), aiutiamoli a superare questo dramma aggravato anche dal fatto che
Elisabetta avrebbe perso il suo latte: "Mio figlio si è dovuto abituare in fretta e furia a quello artificiale".
Ah Elisabetta, sai quanti bambini purtroppo non ce la fanno a sopravvivere al latte in polvere, e invece di ricchi  imprenditori diventano modesti operai?
Condivido la tua preoccupazione, diventare onesti lavoratori è un rischio e un gran brutto affare.

P.S. Mi nasce un po' il dubbio che non sia proprio a Falco che manchi lo yatch , d'altronde visto il nome direi che dovrebbe prediligere gli alberi.
Non sarà che alla mamma pippi un po' il deretano in quanto ultimamente il vecchietto suo consorte non sembra più tanto un grande affare amore??

Brutta, brutta non si dice!!!

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